Verso la Francia

15 Settembre 2022 0 Di wp_1499909

11-12 settembre 2022. Matalebreras-Tudela-Olite. 90 + 57 km

Lascìato il Duero per un altro grande fiume: l’Ebro. Di qui passa il camino del Ebro e a Tudela ci avevo già dormito anni fa, quando risalii lungo i cammini catalani e, appunto, il camino del Ebro fino a Logroño. E non avevo dormito in un albergue. Ricordo che stava per scatenarsi un temporale e mi rifugiai nel primo alloggio che trovai chiedendo ai passanti. Dov’è finita la Spagna di allora? Mi sembra fosse il 2015, sette anni fa, quando un buon hotel lo pagavi massimo 20/30 euro. Stanotte me ne hanno chiesti 50 in uno dei più economici, così perlomeno mi ha detto la giovane mamma che mi ha aiutato a trovarlo. Beh, almeno accetta “mascotas” ed essendoci arrivata col buio a Tudela, al termine di una lunga tappa, non potevo permettermi una lunga ricerca. E dov’è  finita quella Spagna dove i bar erano aperti anche di notte? Alle undici di sera erano già tutti chiusi, le strade deserte. Ne trovo uno ancora aperto, prendo una radler e una “crema catalana” ancora mezza surgelata: 7 euro e qualcosa. A questo punto mi chiedo perché i turisti dovrebbero continuare a venire in Spagna: se ormai orari e prezzi sono allineati con il resto d’Europa, allora meglio l’Italia o la Francia, per esempio: sono più belle e non hai tutti questi problemi se viaggi col  tuo cane. Ricordo bene, fin dai tempi della mia adolescenza, di come la Spagna fosse una meta economica e un sacco di italiani venissero al mare qui per questo motivo. Effettivamente non si vedono molti turisti stranieri in giro e neppure molti pellegrini sui cammini, mentre in Italia sono sempre di più i turisti spagnoli. Oggi dovrei passare da Pamplona, città piuttosto grande sul cammino francese. Verificherò.
Tappa lunga quella di ieri, la più lunga finora. 90 chilometri quasi tutti su strada: ho fretta di arrivare in Francia. Mi sono fermata ad Àrgeda a comprare qualcosa da un cinese e l’Ibuprofene in farmacia. Una signora si è offerta di vigilarmi Laila e la bici. Anche lei aveva un cane, Baddy, un incrocio tra labrador e golden retriver. Suo marito era in farmacia davanti a me e quando esco, al momento di salutarli, la ruota posteriore si incastra nel carrello. La caduta di ieri continua ad avere conseguenze, l’innesto del carrello alla bici si è  incastrato, non  riuscivo a separarlo. Con l’aiuto della coppia riesco a smontare e rimontare tutto e ripartire. Sosta pranzo a Cintrueñigo, in festa. Erano tutti vestiti come per los San Fermines di Pamplona: abito bianco con fazzoletto rosso al collo, ma niente tori per strada, solo bande di bambini che tiravano petardi spaventando Laila.
Decido di accorciare la tappa perché si sta facendo tardi e sono stanca così mi dirigo verso Tudela. La vedevo lì a un tiro di schioppo, ma sembrava irraggiungibile, non si arrivava mai. L’arcano si svela stamattina: il ponte sull’Ebro è chiuso per lavori, ma ci sono passata lo stesso. Stamattina. Ieri, invece, mi sono fatta tutto un giro dell’oca per arrivare in città senza attraversato. E mai decisione fu più sbagliata di quella di passare per Tudela. Praticamente ho dovuto ripercorre a ritroso la stessa strada di ieri per ritrovarmi a ripassare da Valtierra, dopo aver percorso ben 15 chilometri.15 oggi e quindi 15 ieri, totale 30 chilometri gratis, e non solo, perché Valtierra è proprio carina e forse avrei dormito in un posto più caratteristico spendendo più o meno lo stesso. Ieri mi ero lasciata fuorviare dal cartello che diceva all’incirca: Valtierra en fiesta, strada bloccata. SI, ma non per una bicicletta. Forse ero un po’ stufa di tutte queste feste di paese, comunque, ripeto, è stato un errore.
A Valtierra trovo anche una strada secondaria per Pamplona che seguo fino ad Arguedas, un altro bel paesino, poi vengo ributtata sulla solita N 121. Arrivata all’altezza di Olite, invece di proseguire entro a visitarla e devo dire che ne è  valsa la pena. Anche perché mi hanno indicato un camping, raggiungibile con un “camino” sterrato oppure dalla strada, ma da Tafalla. Io pensavo proprio di fermarmi a Tafalla: perfetto!  Ci arriverò dopo pochi chilometri domattina.
Il tempo, metereologico, mi lascia giusto il tempo di montare la tenda. Mi danno una mano Ainhoa e i suoi due bambini, Eneko e Alaine. Hanno anche loro un cane e un gatto. Si portano Laila nella loro roulotte mentre io vado a farmi la doccia. E mi invitano pure a cena, una manna dal cielo oltre alla bella compagnia: mi sarei infradiciata per raggiungere il bar all’estremità opposta del camping. Grazie bella famigliola, unico rimpianto: non abbiamo pensato di farci una foto insieme 😗