21 luglio 2020. San Lucido – Acconia di Curinga

Km 72
Colazione da Peppone, compresa nel prezzo del b&b. Mi fermo a chiacchierare con la cameriera, molto interessata al mio viaggio, e finiamo per fare amicizia su Facebook.
Francesca oggi si ferma ad Amantea, ospite di Antonio, un giovane Servas, e siamo d’accordo che li raggiungerò in spiaggia. Mancano circa venti chilometri, quasi tutti su una strada secondaria parallela alla statale tirrena, compresa tra il mare e la ferrovia. Mi fermo a visitare il borgo di Belmonte (niente di che, mi poevo risparmiare qualche salita) e, verso mezzogiorno, trovo la spiaggia attrezzata in cui Antonio ha ombrellone e lettini, faccio con lui e Francesca un bel bagno ristoratore, stavolta con tutti i crismi, c’è perfino uno spogliatoio dove mettersi il costume e, dopo il bagno, anche il lusso di una doccia e la seconda occasione di sfoggiare il mio caftano di garza bianca con le perline per pranzare al bar dello stabilimento.
Ho rivisto con piacere Francesca (abbiamo deciso che ognuna faccia il suo viaggio, ma, finora non c’è ancora stato un giorno in cui non ci siamo incontrate) e Antonio è un ragazzo molto simpatico. Un po’ a malincuore riprendo il mio cammino.
A Campora San Giovanni vengo raggiunta da una telefonata di Francesca, l’altra, la mamma di Mario, per dirmi che stasera non possiamo incontrarci perché Mario è invitato a un compleanno; domani mi sarò allontanata troppo, così decidiamo di incontrarci nel prossimo paese, Gizzena Lido.
Mario non è cambiato molto da come me lo ricordavo, ha solo un forte accento calabrese acquisito nei due anni, ormai, di permanenza qui. Sì, perché si sono trasferiti, ma il loro trasferimento ha coinciso con il mio ad altra scuola così che non me ne sono accorta. Trovo Francesca in formissima, abbronzata e contenta di vivere qui. Mi hanno fatto un regalo, una bella collana con l’albero della vita, un simbolo che lei ama molto. Sono commossa. Passiamo un’ora insieme mangiando un gelato, fra ricordi e progetti, e ci lasciamo con la promessa che ci rivedremo, quando io ritornerò dalla Sicilia e pedalerò sulla costa ionica: la Calabria è stretta e loro hanno la macchina.
Riprendo a pedalare. Potrei fermarmi a Lamezia Terme, ma é ancora presto e il posto non mi piace. Poseguo, stavolta tutta statale 18. Il cielo comincia a colorarsi dei toni caldi del tramonto, ma nessun paese si profila all’orizzonte. Quando i toni caldi si fanno oscuri, notata l’indicazione di un paese fuori percorso, mi ci dirigo comunque, non voglio che la notte mi colga lungo la strada, lontana da tutto. All’ingresso del paese c’è una pizzeria; entro e chiedo di un posto per dormire. Il proprietario mi indica un b&b nelle vicinanze, anzi mi ci scorta in auto e, dato che il proprietario del b&b è suo cugino, all’arrivo é lui che apre e mi introduce; gentilissimo, io avrei avuto delle difficoltà anche per accedere. A questo punto la scelta è obbligata e quindi non mi lamento, però questo b&b è l’alloggio col peggiore rapporto qualità prezzo incontrato finora, paragonabile solo (ma quella era molto peggio) alla sistemazione di quella sera di quattro anni fa in Marocco, quando pagai per un appartamentino sporco e inadeguato una volta e mezzo il prezzo di una camera di un tre stelle nella Medina di Tangeri il giorno seguente. Allora: 32 euro per una camera con bagno in comune in corridoio, non c’era neppure la tavoletta del water… fortuna che ero l’unica cliente, se no che schifo! Niente tv, tanto per dire, non che ne senta la mancanza, situato in fondo a una stradina buia. Paragonato con quello di San Lucido, bello, con un bel bagno privato, in una bella, antica palazzina nel centro storico… 35 euro, proprio non c’è confronto.
Lo dico al proprietario della pizzeria dal quale vado a mangiare facendomi luce con la torcia del cellulare. Lui risponde che non ne sapeva niente e che comunque la colpa non è dei suoi parenti, che sono si i proprietari del b&b, ma l’hanno dato in gestione ad un affittuario. Non so se voleva farsi perdonare, ma un’ottima cena a base di pesce mi costa solo 14 euro. Una bella compensazione, dai!
Colazione da Peppone per ora niente Tirrenia Inferiore Belmonte. I ciuoti sono i matti Amantea Dalla ciclabile… … saluto Francesca e Antonio Quasi un consiglio di classe della II CAT 😉 Lamezia Terme. La snobbo… … ma dopo di lei il nulla si fa sera meglio fermarsi qui, anche se non sarebbe sulla mia strada