19 luglio 2020. Sapri – Cirella

Sapri – Acquafredda – Maratea – Castrocucco – Tortora Marina – Praia a Mare – San Nicola Arcella – Cirella
Km 79, ma dovevano essere 70
… se non fosse stato perché la posizione del camping che mi ha mandato Francesca, e nel quale ci aspetta Luciano, che è qui da ieri, diceva Diamante ed invece era a Cirella ed ho dovuto tornare indietro: nove chilometri gratis anche se, per fortuna, abbastanza pianeggianti.
Ci ero già stata a Cirella, l’unica puntata in Calabria della mia vita, quando avevo vent’anni, tanti anni fa, e non avevo visto niente della zona, neanche i ruderi del vecchio, antichissimo, paese che la dominano dal cocuzzolo di una montagna. Solo il mare e il campeggio in pineta che del resto avevamo lasciato dopo pochi giorni per contrasti con gli altri. Ma come viaggiavo allora?
Tornando alla tappa di oggi, domenica, ci siamo dirette verso la stazione di Sapri dove, mi avevano detto, avrei trovato un ferramenta, forse aperto, che avesse la presa rotonda per il campeggio. Lo trovo e possiamo partire. Si procede sul lungomare; Francesca, da qualche giorno “ossessionata” dalla poesia della spigolatrice di Sapri, quella dei 300 giovani e forti che sono morti, vuole vedere l’isoletta con la statua dedicata a questo personaggio. Delusione: dal lungomare la statua si vede piccola piccola; con il potente zoom della mia Canon riesco comunque a fare una foto.
Si procede verso Maratea che scopro essere l’unico paese della Basilicata che si affaccia sul Tirreno, una specie di enclave in territorio calabrese, e qui ci si separa perché io voglio salire a visitarne il centro storico e lei no. Bella cittadina Maratea, valeva la salita per arrivarci.
Una volta scesa da Maratea il più è fatto. Da qui in poi non ci sono più salite importanti. Belle Praia a Mare e San Nicola Arcella, tutta in festa.
Bella anche Cirella, antichissima colonia greca. Dice Wikipedia che il borgo di cui sono rimasti i ruderi risale al IX sec, quando, per difendesi dalle incursioni saracene, gli abitanti si trasferirono in alto. Cirella é una frazione di Diamante, ecco spiegato l’errore dei nove chilometri gratis 😅
Trovato il camping e salutati Francesca e Luciano, anche se è ormai tardi, vado a fare il bagno in un mare che a quest’ora è una tavolozza di colori che vanno dai toni del giallo a quelli del violetto. Meraviglioso!
Francesca mi aveva detto che si poteva mangiare la pizza al ristorante di questo piccolo camping a conduzione familare, ma non aveva capito che si dovesse prenotare e a questo punto ritiene che l’unica possibilità di cenare sia quella di comprare prodotti in scatola al market ancora aperto; lei infatti sta mangiando un barattolo di ceci. Puah! Vado a parlare con la signora madre ed ottengo un arancino, una crocchetta e le patatine fritte, il tutto annaffiato dalla mia amata Radler che qui hanno. Cosa chiedere di più?
Si lascia Sapri pedalando sul lungomare l’isoletta della spigolatrice Il Cristo Redentore che domina Maratea salgo verso il borgo Sosta pranzo su panchina vista mare Il castello che domina Praia a mare Scalea, dall’alto il fiume Lao i ruderi della vecchia Cirella Cirella: la chiesa, dove stanno celebrando la Messa arrivo al campeggio al tramonto… … ma un bagno in questo mare, che è una tavolozza di colori, non me lo leva nessuno. La tenda la monterò dopo