15 luglio 2020. Napoli – Maiori

Napoli – Portici – Ercolano – Torre del Greco – Torre Annunziata – Castellammare di Stabia – Vico Equense – Mèta di Sorrento – Positano – Praiano – Amalfi – Atrani – Ravello – Minori – Malori
Km 85
La costiera amalfitana! Chi mi scriveva su Facebook, quando, l’autunno scorso, pubblicai il percorso del mio giro d’Italia, che prevedeva di coprire via mare la tratta Messina – Napoli, che non potevo saltarla, aveva proprio ragione. É bellissima, incantevole.
Vero é che “la conoscevo già”, nel senso che l’avevo percorsa in auto in più occasioni, soffermandomi a visitare alcune località, ma in bici é un’altra cosa. E la strada non è poi così pericolosa come temevo, sarà anche per effetto delle restrizioni, in tutti i sensi, causate dal Covid 19. Evitando di passare per Sorrento (tanto il golfo lo si può ammirare lo stesso dalla strada) e scollinando a Positano, si evita la parte più trafficata. Ma per scollinare a Positano si deve passare da Meta.
Già, Meta. Un nome legato a ricordi del passato, ricordi che, col senno di poi, preferirei non avere. Per fortuna non é necessario addentrarvisi, rischiando incontri sgraditi, perché, proprio all’entrata del paese, una strada contromano in salita ti permette di evitarlo e, doppio vantaggio, da questa parte la salita è più dolce. Un divieto d’accesso può essere ignorato da una bicicletta: al più, se ti dicono qualcosa, puoi sempre procedere a piedi conducendo la bici a mano, ma Francesca, ligia al codice della strada, va nella direzione delle auto. Ci ritroveremo più avanti.
Scopro dai cartelli che siamo nel parco dei monti Lattari, che comprende l’intera costiera, e da qui in poi è tutto un susseguirsi di incanti: scorci da favola, verso il tramonto poi… ceramiche, chioschetti che vendono una buonissima granita di limone in località l’una più bella dell’altra.
La sera ci coglie ad Amalfi. Francesca trova sul booking.com un campeggio a Maiori, bike friendly, e lo raggiunge prima di me. Ok bike friendly, ma le tende vanno piazzate sotto un meraviglioso limoneto sul mare a cui si accede scendendo qualche centinaio di gradini. Con il mio bagaglio significa due viaggi che, a quest’ora, al buio e con la stanchezza accumulata, mi rifiuto di fare. Quando voglio, so essere convincente, così riesco ad ottenere dal gestore il permesso di accamparmi, senza nemmeno montare la tenda, nell’area con i tavolini davanti alla reception, sui quali tavolini consumo la mia cena: una mozzarella di bufala, comprata stamattina a Vico Equense, e un po’ di frutta. Nel frattempo arrivano due fidanzatini, freschi di esame di maturità, a prendersi le chiavi del loro motorino e, mentre aspettano il gestore, scambiamo due parole.
Mentre Francesca fa bisboccia a vino e limoncello con gli altri ospiti del campeggio, io mi preparo ad una meravigliosa notte sotto le stelle.
Portici Torre del Greco Torre Annunziata sono tutti cugini e tre di loro si chiamano Raffaele: maschi primogeniti a cui é stato imposto il nome del nonno sosta al bar con tre ciclisti locali questo ragazzo estone sta cicloviaggiando attraverso l’italia col papà i monti Lattari Positano Amalfi monumento a Flavio Gioia, l’inventore della bussola … e ancora manca un po’ per il campeggio di Maiori!
Posti fantastici. Brava Antonella. 😍