9 novembre 2019. Vieste – Manfredonia

Km 14 pedalati
… prima che si bloccasse il mozzo del movimento centrale: impossibile pedalare! La Kūbiña si rifiuta improvvisamente di proseguire sulla litoranea Vieste-Mattinata, dopo 14 chilometri di salita duretta e viste mozzafiato sulle tante calette che impreziosiscono la costa garganica. Che fare? Cerco di fermare qualche automobilista di passaggio. Macché! Se ne ferma uno solo, diretto a Vieste, che si offre di riportarmi lì. No, grazie. Mi ricordo di aver stipulato un’assicurazione specifica per la bici e chiamo il numero verde, però fra queste montagne i segnali sono scarsi o inesistenti. La comunicazione si interrompe più volte; per fortuna il ragazzo del call center mi richiama sempre, ma sorge un altro problema: inviargli la mia posizione per il carro attrezzi. Niente da fare, internet non funziona. Così gli spiego di aver superato da poco il bivio per Pugnochiuso sulla sinistra, provenendo da Vieste. Tutto ok; ricevo un SMS che mi comunica che il carro attrezzi arriverà verso le 12.30, tra circa tre quarti d’ora. Non mi resta che attendere, seduta sull’inutile sacco per il camping. Nel frattempo comincia a piovere, ma per fortuna smette quasi subito. Intanto é quasi l’una e mezza e non arriva nessuno. Richiamo il call center che chiama il conducente del carro attrezzi che chiama me. Aveva capito che fossi a Pugnochiuso. Finalmemte vedo spuntare il furgone giallo e una volta caricata la bici, chiedo al mio salvatore di portarmi dal primo ciclista in direzione sud. A Mattinata non ce ne sono, mi informa; bisogna arrivare a Manfredonia, ma é sabato e li troverò tutti chiusi. Ma come? Beh, mi lasci a Manfredonia, in qualche modo mi arrangerò. Infatti lo trovo un ciclista che aprirà alle 17, fra l’altro l’unico attrezzato per risolvere il mio problema. Mi ci accompagnano due ragazzi, di cui uno è il figlio del ciclista che, dice, si guarderà bene dal rilevare l’attività del padre perché qui la cultura della bicicletta è pari a zero; lui, per fare ciclismo agonistico, ha dovuto andare in Campania. Il padre confermerà, ma lui ama comunque il suo lavoro. Cambiato il pezzo e sistemato anche il freno anteriore, un po’ molle, mi dirigo all’hotel consigliatomi dal ciclista, periferico, ma economico. E stasera mi sono concessa una bella cenetta in un wine bar sul centralissimo corso Manfredi: carpaccio di carne con scagliette di grana e parmigiana di melanzane col pesto. Very good.
Vieste: davanti al B&b di stanotte I faraglioni Scialara Lido di Portonuovo In panne! Manfredonia Stanotte dormo con la Kūbiña