3 novembre 2019. Termoli – San Giovanni Rotondo

19 Giugno 2020 0 Di wp_1499909

Km 35 pedalati

Paesi attraversati:
Termoli – Campomarino Lido – San Giovanni Rotondo

… e altrettanti sul furgone di Giuseppe, finora amico di Facebook, ma da oggi amico vero, venuto a prelevarmi da sotto il ponte dell’autostrada sotto cui avevo trovato riparo dal forte vento e dalla pioggia imminente, condividendolo con due giovani prostitute bulgare in piena attività lavorativa. Proprio perché era già occupato da una di loro e se ne vedeva un altro sulla sinistra in prossimità, proprio sull’uscita in direzione San Severo, che avrei anche potuto seguire per andare a Torremaggiore in cerca delle mie radici, mi ci ero diretta come prima scelta. Qui, però, tre maremmani, mi sono venuti incontro minacciosi dall’altra estremità. Li ho affrontati, spray urticante alla mano, ma non ce n’è stato bisogno: sono indietreggiati, ma come mi muovevo, tornavano ad abbaiarmi. Situazione alquanto stressante e un po’ pericolosa per cui mi sono rassegnata alle prostitute. Appena varcato l’ingresso del ponte, hanno cominciato a gridarmi qualcosa contro, almeno, così l’ho interpretato io. Invece sono state gentili e, a modo loro, anche simpatiche. La più peperina delle due mi ha anche detto che a lei il suo lavoro piace. Io non avevo mai considerato questa possibilità,  avevo sempre creduto che vi fossero costrette dal bisogno o da qualche ricatto; non si finisce mai di imparare, o di stupirsi.
Nel frattempo il tempo stava migliorando, ma, chiaro, non potevo andarmene dato che Giuseppe era stato così gentile da telefonarmi per offrirmi aiuto stamattina, visto il tempo minaccioso, e che  adesso era per strada per venirmi a prendere. È arrivato accompagnato dal suo bambino con un furgoncino su cui la Kūbiña è potuta salire così com’era, con borse e tutto. Ed è arrivato a vento già placato e minaccia di temporale scongiurata, con un fantastico arcobaleno a troneggiare nel cielo. È arrivato nonostante fosse morto, proprio in queste ore, il padre della sua compagna. Ovviamente gli ho detto che potevo fermarmi in una pensione/ hotel/ b&b, ma lui ha risposto di non preoccuparmi, che non avrei dormito a casa loro: mi aveva messo a disposizione un’altra casetta di sua proprietà dove sarei stata sola. Carinissima la casetta e carinissimo Giuseppe che l’ha dotata di ogni confort per accogliermi; finanche di un delizioso pigiama di seta bianco in camera da letto. Scaricata la Kūbiña, mi ha lasciato il tempo di ripigliarmi e farmi una doccia, poi sarebbe tornato e saremmo andati insieme al supermercato. Per la prima volta da quando mi sono messa in viaggio, avevo freddo, ma per fortuna la casa era dotata di una stufa a pellet. Era dotata pure di lavatrice e, siccome sarei rimasta qualche giorno esplorando la zona in bici sotto la guida di Giuseppe, ne ho approfittato per una bella lavata generale. Scarpe infangate e soprascarpe le ho ripulite a parte, sicura che grazie alla stufa, si sarebbe asciugato tutto. Per la cena ho cucinato io dei fantastici spaghetti aglio, olio e peperoncino mangiati in compagnia di Giuseppe e Lorenzo, che però, come tutti i bambini, ha preferito la pizza. Domani Monte Sant’Angelo; Giuseppe dice che il funerale è alle tre del pomeriggio e che ce la farà ad accompagnarmi, ma ci posso andare anche da sola. Lui ha già fatto tanto per me.