Toscana
Oggi niente bici, si cammina!
Trekking nell’aretino, intorno a Loro Ciuffenna 25 marzo 2023









26 marzo 2023. Firenze – Santa Croce sull’Arno. 58 km
Pochini, considerando che erano, quasi, privi di salite. Ma sono partita tardi per andare a salutare Stefy e Giulio, amici di vecchia data che vivono a Firenze. Compresa l’indispensabile sosta all’esselunga per comprare la pappa di Laila, ho lasciato Firenze a mezzogiorno passato. Ho trovato facilmente la ciclopista dell’Arno, buona fino a Montelupo Fiorentino; poi sono cominciate le difficoltà perché da qui é ancora in completamento. É uno sterrato stretto, a volte erboso, ed accedervi in certi punti, con una bici come la mia, é davvero difficile: o trovi l’anima buona che ti aiuta o devi smontare almeno il carrellino. Ho trovato l’anima buona, il padrone di Ugo, un barboncione di otto mesi che nel frattempo ha giocato con Laila, liberi entrambi.
Verso Fucecchio comincia a piovere, per fortuna non forte. Il carrellino di Laila si è scucito sul lato destro e la poverina rischia di ritrovarsi in una piscina. Urge fermarsi, tanto i cinquanta chilometri che mancano a Livorno domani li faccio sicuramente, in tempo per il traghettp che parte alle 18.30.
Entro a chiedere in un bar e un gentile commesso telefona a un suo amico che si occupa anche dei pellegrini della via Francigena. Mi trovano una stanza in un hotel a Santa Croce sull’Arno, a pochi chilometri da qui, sul mio percorso. Stupendo. Doccia, pizza e domani si parte per la Sicilia.















27 marzo 2023. Santa Croce sull’Arno – Livorno. 56 km
Partenza intorno alle nove, non appena arriva qualcuno (la donna delle pulizie) ad aprirmi la porta della reception che ospita la mia bici. Prima ero già stata a fare colazione al bar. Chi ha tempo non aspetti tempo, l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. Una foratura, la pioggia, il vento… Già, il vento. Se da un lato ha ripulito il cielo, oggi azzurro con delle nuvole scenografiche, dall’altro, essendomi ovviamente contrario (vero Murphy?), mi rallenta molto: nonostante il percorso piano, spesso non riesco a superare gli 8/9 km/h e a volte sono costretta a fermarmi per evitare che una raffica più forte mi butti per terra.
Trovo un bazar cinese dove comprare ago e filo per riparare il carrellino, passo per posti con nomi bizzarri, tipo Biscottino, frazione di Collesalvetti. Giunta a Livorno mi fermo a mangiare qualcosa a menu fisso nel solito bar/ristorante gestito da cinesi. Niente cacciuco, quindi. Chiacchiero un po’ con gli altri avventori, uno dei quali mi spiega come evitare il chilometro e mezzo sulla FI-PI-LI per raggiungere il porto. Mi dice che le auto di lì non possono passare, ma le bici si. Al momento cruciale, però, non riesco a trovare l’imbocco di questa strada e mi faccio il chilometro e mezzo sulla FI-PI-LI che alla fine non era poi cosi da paura.
Biglietto, stavolta con la cabina, esterna perché sono claustrofobica. Ottengo un buono sconto come over 65, anche se il bigliettaio aveva escluso decisamente questa possibilità: “guardi la data di nascita sul mio documento”gli dico. Beh, comunque so’ soddisfazioni 😀 Peccato che mi sia completamente dimenticata dello sconto come socio ACI, argh!
Potrei imbarcarmi subito, ma chiedo un po’ di tempo per ricucire il carrellino, tanto si sa che gli imbarchi vanno sempre per le lunghe. Stavolta niente stiva, mi fanno piazzare la bici dietro il bancone di una vecchia reception subito all’entrata nel traghetto. Prendo possesso della mia cabina dalla quale mi godrò un bel tramonto dietro l’isola del Giglio poco dopo la partenza. Sono distrutta, ho proprio bisogno di un momento di relax: faccio una doccia, mi stendo un momento sul letto… e mi risveglio col buio. Cena al bar con cappuccino e crostatina… e buonanotte!











