4 novembre 2019. San Giovanni Rotondo – Monte Sant’Angelo
… e ritorno a San Giovanni Rotondo. Km 50

Ovviamente a Monte Sant’Angelo ci sono andata da sola, con la Kūbiña in un’inedita versione leggera leggera: solo la borsa da manubrio e il lucchettone sul portapacchi, a cui é legato lo zainetto leggero con qualcosa da mangiare. La raggiungo dopo una ventina di chilometri su una strada tranquilla, ma tutta tornanti, up and down, su cui trovo la segnaletica della via Francigena Micaelica. Non è la prima volta che vengo qui, ci ero già stata in una gita parrocchiale in compagnia di mia zia, ma allora avevo sette-otto anni: una vita fa. Eppure il ricordo era ancora nitido e, anche se ai miei occhi di bambina, la statua di San Michele arcangelo che schiaccia il capo del demonio col piede, era sembrata enorme, ma era proprio questa di adesso, nella stessa identica posizione. Arrivo poco prima delle 12.30, ora in cui chiudono l’ingresso alla grotta per poi riaprire alle 14.30. Vabbè, due ore di relax. Mi compro un pezzo di pizza in un forno ed ha proprio lo stesso sapore che ricordavo da piccola, quando mia mamma e le mie zie portavano a cuocere al forno il teglione con l’impasto e farciture varie. Mi visito un po’ il paese e poi la grotta, dove San Michele apparve al vescovo… tanti anni fa… Un prete all’ingresso mi dice che è vietato fare foto. Ma se le fanno tutti! Forse il buon prete non sa che si fanno anche e soprattutto col cellulare? Lo dice solo a me perché ho una fotocamera ben riconocibile? Avevo chiesto a Giuseppe se avrei dovuto ritornare per la stessa strada; no, sareei potuta passare da Manfredonia, a prezzo di altre salite per tornare a San Giovanni Rotondo. All’uscita da Manfredonia mi coglie il buio. Stradina in salita col buio? Argh! Non mi resta che approfittare una volta di più della gentilezza di Giuseppe; a quest’ora il funerale sarà finito! Questa volta non è difficile farmi trovare, è una strada che lui conosce bene. Stasera, però, non può farmi compagnia per la cena, così me ne esco a visitare ancora un po’ il paese e scelgo un All you can eat nippo/chino/thai che ho trovato girovagando da sola per il bellissimo centro storico. Nei posti bisogna tornarci, oppure passarci qualche giorno, per averne un’idea. Fino a ieri, se mi avessero chiesto informazioni su San Giovanni Rotondo, avrei risposto che era assolutamente da evitare, perlomeno la zona dove sorge il monastero in cui visse Padre Pio, trasformato in un orrendo centro commerciale a cielo aperto. Questo perché ero andata, in macchina e con il mio ex marito (due condizioni sfavorevoli) a visitarla una mattina durante una vacanza sul Gargano e avevamo pensato che non ci fosse altro da vedere. Errore!
In casa di Giuseppe… … ciclista per lavoro e per passione Alba su San Giovanni Rotondo Sulla via Francigena Micaelica e, dopo 11 km di tornanti…. … o albergo di lusso? Pausa relax in attesa che riapra la grotta Chiuso! anche i cammini hanno alte e basse stagioni… Manfredonia Il re Manfredi, a cui la città deve il nome Aspettando Giuseppe tra gli alberi di Natale di un centro commerciale